lunedì 19 febbraio 2018

Dalla didattica del muro alle tecniche per zone di competenza - Corso Allievo Allenatori Fipav Pordenone

L'azione di muro consiste nel posizionare le mani di uno o più giocatori sopra le rete nel tentativo di bloccare, smorzare o condizionare la traiettoria d'attacco della squadra avversaria. Per riuscire a far questo con efficacia è necessario assumere un corretto posizionamento lungo la rete e scegliere il tempo giusto per saltare e il tempo del piano di rimbalzo, ossia il tempo in cui questo è attivo sopra la rete. 
Per fare questo è l'obiettivo che vogliamo raggiungere a condizionare le tecniche. In questo senso i comportamenti percettivi, la preparazione dell'azione sulla palla e la capacità di adattamento situazionale sono elementi fondamentali per una corretta esecuzione della tecnica. Possiamo dividere l'azione di muro in vari momenti:
  1. Posizione e postura di partenza
  2. Spostamento
  3. Tempo di salto
  4. Tempo del piano di rimbalzo
  5. Ricaduta


POSIZIONE E POSTURA DI PARTENZA
La posizione iniziale lungo la rete deve permettere di:
  • Facilitare l'osservazione del primo tocco avversario, in base al quale si deciderà, ad esempio se sia possibile saltare in opzione o a lettura, se ci si debba preparare ad una palla veloce o ad un alzata scontata sulla quale anticipare le scelte di muro (anche a tre), se ci siano giocatori impossibilitati a partecipare all'azione d'attacco
  • Salvaguardare la corretta distanza da rete in funzione di velocità di spostamento e aggressività del muro
  • Scegliere la distanza dai possibili punti di stacco del proprio attaccante (per i centrali) – Partire larghi o stretti in posizione di aiuto (per i laterali)


POSTURA → La postura deve essere comoda per poter permettere uno spostamento alla massima velocità possibile. Gli arti inferiori devono essere attivi, ovvero pronti a reagire velocemente a stimoli e situazioni. Per far questo gli elementi comuni a tutti i ruoli sono:
  • Leggero piegamento degli arti inferiori al ginocchio
  • Peso sbilanciato in avanti sugli avampiedi
  • Posizione degli arti superiori che non comprometta la visuale del campo avversario
  • Posizione neutra del busto
  • Corretta distanza da rete che non comprometta lo spostamento e il salto (l'indicazione che si può dare, in genere, è quello della distanza data dai gomiti, oppure degli avambracci)
  • La postura delle braccia varia a seconda di salto a lettura ed opzione e anche a seconda della posizione del palleggiatore dopo il primo tocco:
    • Muro ad opzione → Si utilizza solo in caso ricezione #/+ e consiste nel saltare anticipatamente su un attaccante avversario prima di vedere dove andrà l'alzata
    • Muro in lettura → Spostamento/salto dopo aver visto la direzione dell'alzata
    • Col palleggiatore vicino a rete è conveniente tenere le braccia alte per intercettare eventuali pallonetti o attacchi anticipati. Nel caso di palleggiatore distante da rete si possono portare le braccia basse e avanti al petto per facilitare lo spostamento. In ogni caso i gomiti rimangono avanti al corpo e mai fuori
LO SPOSTAMENTO
Dopo aver assunto la corretta postura e il corretto posizionamento lungo la rete e aver letto lo sviluppo dell'azione avversaria il giocatore deve scegliere la tecnica di spostamento più conveniente, che sostanzialmente può essere effettuata tramite passo accostato o passo incrociato. Il primo consente di mantenere la frontalità rispetto al campo e all'attaccante avversario, facilitando il corretto posizionamento. Il passo incrociato, in tutte le sue combinazioni, è invece più veloce e permette di competere con la velocità d'alzata e l'altezza del colpo d'attacco. Se non eseguito correttamente, però, tende ad essere soggetto a fenomeni di “scorrimento” che non permettono di essere precisi e possono causare colpi mani-fuori o scarsa correlazione con l'azione di difesa.
Sono comuni a tutti i tipi di spostamento:
  • Lo spostamento si inzia con i piedi e non con il busto o le mani (sono i piedi che vanno verso la palla, non le mani o il busto)
  • I piedi anticipano il baricentro all'arrivo per lo stacco in modo da poter verticalizzare il salto
  • La necessità di recuperare la frontalità allo stacco orientando verso rete il piede interno


PASSO ACCOSTATO
Ideale per l'inizio dell'attività giovanile perchè permette di tenere d'occhio i punti di riferimento per il posizionamento e il tempo di salto. Si può osservare lo schiacciatore avversario e la sua rincorsa. E' più facile gestire correttamente il piano di rimbalzo e guidare il muro. Tendenzialmente sono lenti e vanno utilizzati quando la velocità di palla lo consente.


PASSI INCROCIATI
Possono essere effettuati con apertura e incrocio e stacco oppure apertura-incrocio + apertura-stacco
Verso posto 2 avversario sono uguali allo stacco per l'attacco per un destrorso


RIFERIMENTI PER IL POSIZIONAMENTO e il TEMPO DI SALTO
  • Qualità del primo tocco avversario → Permette di scartare giocate non più possibili
  • Atteggiamento dell'alzatore e qualità delle traiettorie d'alzata
  • Osservazione dell'attaccante avversario:
    • La direzione della rincorsa e la frontalità dello stacco, che indicano le direzioni di colpo più forte e potente (decidere se murare diagonale/parallela/rincorsa)
    • Il braccio d'attacco che è l'indicatore del tempo di salto (caricamento sull'apertura del braccio
  • Variabili:
        • Distanza dell'alzata da rete
        • Giocatori che saltano molto o sono abili nell'effettuare colpi mani-out
        • Capacità di salto dei propri giocatori a muro
  • Come ritardare/anticipare il salto?
      • Accentuare il contromovimento del salto
      • Abbassare le braccia nel contromovimento → Utile contro grandi saltatori e/o abili nei colpi mani-fuori
      • Saltare sullo stacco dell'attaccante → muro aggressivo come nel caso dell' 1 vs 1 del centro o per togliere una direzione d'attacco


INDICAZIONI PER COPRIRE UNA ZONA
La prima cosa da decidere per ogni tipologia di pallone è decidere chi fa da guida per il tempo di salto. In genere a decidere il tempo sui palloni laterali è il laterale (anche per fast), mentre per i primi tempi (anche spostati) e le pipe la competenza per la guida è del centrale. Sui palloni laterali ci sono in genere 3 chiamate principali ovvero: Muro diagonale, Muro parallela e muro sulla rincorsa.
La cosa più comoda è prendere come riferimento il braccio dell'attaccante, e non altre distanze lungo la rete. Questo sistema mi permette di avere dei riferimenti precisi anche in caso di alzata troppo lunga o troppo corta, e permette di adattare la guida anche in caso di attaccante mancino. Di conseguenza MURERO' PARALLELA quando la MANO INTERNA del mio laterale sarà posizionata di fronte al braccio dell'attaccante. Viceversa MURERO' DIAGONALE quando la MANO ESTERNA sarà posizionata di fronte al braccio dell'attaccante. Il MURO “RINCORSA” viene utilizzato contro quegli attaccanti che variano la rincorsa a seconda del colpo che vogliono effettuare e che quindi ad esempio, quando da posto 4 vogliono tirare in lungolinea rincorrono con piedi e spalle rivolte verso zona 1/6 e quando vogliono tirare diagonale rincorrono con piedi e spalle rivolte verso 5. Il pericolo di un'indicazione di questo genere è che essendo molto legata alle capacità di lettura potrebbe indurre diverse interpretazioni da parte dei giocatori di muro rispetto ai difensori di seconda linea. E' necessario poi codificare alcune situazioni particolari:
  • NO MURO → Quali sono gli spostamenti e gli adattamenti quando si decide di non saltare a muro su un pallone (chi lo decide? Quali posizioni si assumono in seguito? Ho stabilito competenze esatte sul pallone successivo?)
  • PALLONE A FILO RETE → In genere non si mura più una zona precisa, ma si mettono le mani sulla palla
  • PALLA FUORI ASTA → In genere si porta la guida sull'asta e si riduce l'altezza di salto, invadendo molto per non dare troppo spazio a colpi mani-fuori


CHIAMATE DEL CENTRALE:
  • Opzione/lettura → Posizione di lettura → Mani alte/ginocchia flesse (non si deve caricare con le gambe, ma essere rapidi e reattivi ad invadere)
  • Sovraccarico/priorità
  • Direzione/eventuale apertura


IL TEMPO DEL PIANO DI RIMBALZO
  • Davanti all'asse corporeo → Aggressività del piano di rimbalzo, che non deve salire e poi entrare, ma invadere subito il campo avversario
  • Apertura delle mani → Dobbiamo occupare più spazio possibile (ovviamente senza tenere le mani così larghe da farci passare in mezzo un pallone...) e aumentare la superficie di impatto. Tenere le dita aperte e le mani rigide permette inoltre anche una maggior stabilità dell'articolazione del polso
  • Estensione dei gomiti → Determina rigidità del piano di rimbalzo
  • Chiusura delle spalle → Determina la compattezza del piano di rimbalzo




PROGRESSIONE DELL'INSEGNAMENTO DELLA TECNICA


12-13 anni:
  • Spostamento
  • Controllo del piano di rimbalzo tramite corretta tenuta della spalla
  • Percezione e lettura del campo avversario
  • Automatizzazione dello spostamento tramite passi accostati [frontalità a rete]


Under 14:
  • Osservazione del campo avversario (muro o non muro?)
  • Posizione/Guida del muro (dove muro?)
  • Tempo (quando il mio piano di rimbalzo è attivo sopra la rete?)
  • Tecnica di spostamento a passi incrociati (con perdita e recupero della frontalità)


Under 16
  • Gestione del piano di rimbalzo (predittiva del riconoscimento del talento per un centrale)
  • Allenamento come parte del sistema difensivo inserendo direzioni da coprire, posizioni di partenza attraverso criteri che collegano il muro al servizio e alla difesa


ASPETTI METODOLOGICI NELL'ALLENAMENTO DEL MURO

Come per la difesa possiamo distinguere due metodologie di allenamento che devono essere applicate contemporaneamente per ottenere risultati efficaci. L'allenamento analitico permette di dare gli strumenti necessari per poi effettuare con successo la tecnica in gioco. E' essenziale però l'allenamento situazionale per un fondamentale che vede come caratteristica principale dei migliori interpreti al mondo proprio quella di leggere correttamente le situazioni e reagire velocemente con adattamenti adeguati

Contenuti dell'allenamento tecnico-analitico:
  • Spostamenti lungo la rete (anche per il muro a 2/3)
  • Ritmo degli appoggi/spinte e riconoscimento della posizione di salto rispetto ai riferimenti
  • Manualità di muro

Contenuti dell'allenamento situazionale:
  • Le esercitazioni devono presentare situazioni riconoscibili e permettere di stabilizzare le tecniche
  • Iniziare con l'applicazione delle tecniche in situazione facilitata (poche variabili) per poi aumentare la difficoltà o attraverso l'introduzione di più variabili o con la riduzione dei tempi tecnici

ESERCIZI

TECNICHE DI SPOSTAMENTO

  • Passate a muro controllando la tecnica
  • Spostamenti accostati tra i cerchi (la prima gamba che si muove è quella della direzione dello spostamento)
  • C.s. Con ritorno
  • Spostamenti mani dietro la nuca/sui fianchi/dietro il corpo per enfatizzare lavoro caviglia
  • C.s. Mani sulla fronte e poi al momento del salto piano di rimbalzo subito dall'altra parte della rete
  • Rifare sequenza con passi incrociati
  • Per passi incrociati, se c'è difficoltà di apertura per spostamento da 3, mettere a lato del muratore una compagna da “circumnavigare” (se ci si allarga troppo, metterne una seconda dietro → chi fa lo spostamento deve passare in mezzo alle due compagne)

MANUALITA'/PIANO DI RIMBALZO

Se necessario questi esercizi possono essere fatti con rete bassa
  • Invadenza delle mani/chiusura addominali/richiamo dei piedi → Salti a parete a secco (mani e piedi devono toccare il muro)
  • Salto a muro mettendo/togliendo palla dall'ultimo grado della spalliera
  • Spostamento e salto dentro fettuccia
  • Spostamento e recupero palla tenuta da allenatore su plinto (anche 2 palloni ed entrambe le mani devono spingere/prendere la palla)
  • C.s. Sollevando la palla e contando (se scade il tempo si toglie la palla)
  • Isometria della posizione di muro (anche sulle punte e successivamente anche con colpo d'attacco). Per la stessa cosa, con atleti che sono in grado tecnicamente di farlo si può rendere il tutto dinamico e divertente anche facendo 1-2-3 a terzetti con chi sta in mezzo che effettua muro e chi attacca che tira sul difensore fuori muro oppure lavora sulle mani del compagno
  • Sequenze di colpi da plinto divise per ruoli e con diverse posizioni di partenza (per i centri, ad esempio fare i colpi solo su una direzione specifica)
  • Lavoro per muro mano esterna

TEMPO DI SALTO
  • Lancio e presa prima che la palla passi la rete (lancio dai 3m → successivamente inserire anche le finte → utile per il muro a lettura – Successivamente anche spostamento lungo la rete di chi lancia)
  • Attacco da plinto con variazione dell'altezza di lancio
  • Attacco su autoalzata + muro
  • Attacco diretto su palla che arriva dal campo del muro → Serve ad imparare a concentrarsi sulla lettura dell'attaccante (Attenzione! Va fatto con atleti che hanno una rincorsa stabilizzata onde evitare un'ecatombe di caviglie)

POSIZIONE DI SALTO

  • Muro a due attacco da plinto. Progressione:
    • Chiamata dell'allenatore con alzata del giocatore sopra il plinto
    • Muro con palleggiatore che alza (per essere precisi chi è sul plinto lascia scorrere l'alzata e attacca un pallone che ha già in mano)

LETTURA DEL PALLEGGIATORE
  • Muro dopo contromovimento (il palleggiatore alza in direzione opposta) → anche sotto forma di gara
  • Sequenze di palloni col palleggiatore che fa sempre lo stesso tipo di palla su determinate situazioni (es: gioco sempre in apertura/sovrapposto/seguendo la palla – pallonetto su palla filo rete in zona 3 – palla larga alzata in 4/palla # alzata in 2) → i centrali non sanno le consegne del palleggiatore e dopo un paio di giri devono capire e anticipare gli spostamenti

ALLENAMENTO DEL MURO IN SITUAZIONE DI GIOCO

Contemporaneamente alla stabilizzazione delle tecniche di spostamento e della gestione del piano di rimbalzo e dei tempi di salto, sarà necessario prevedere una crescita tecnica inserita in situazioni di gioco. Il principio dovrà essere quello della progressività (partire da poche variabili situazionali, ma ben definite) e l'allenatore dovrà essere bravo e presente facendo capire all'atleta quando l'eventuale errore sia dovuto da un'errata esecuzione tecnica piuttosto che ad un errato posizionamento o da un tempo di salto non corretto. Talvolta anche gli attaccanti fanno qualcosa di buono o la palla in questione, nel nostro sistema di break point doveva essere tenuta positivamente dalla difesa, per cui non è sempre colpa del muro!
In ogni caso se intendiamo mettere enfasi nella situazione di gioco alla positività del nostro muro possiamo introdurre punteggi speciali che ne premino la corretta esecuzione (ad esempio: muro punto vale doppio, palla toccata a muro e rigiocata vale un punto in gioco...) ma per fare in modo che si faccia effettivamente “lavorare” il muro dobbiamo controbilanciare ed incentivare anche gli attaccanti a giocarci contro (ad esempio facendo valere doppio i colpi mani fuori). In caso di errore tecnico che riteniamo inaccettabile e su cui vogliamo concentrare la nostra attenzione possiamo anche inserire dei malus (-1 per invasione o per mani-fuori esterno subito).
Con squadre evolute si imposterà una tattica di muro, anche se un'organizzazione, anche semplice deve essere sempre presente. Si potranno così studiare adattamenti sulle direzioni degli attaccanti avversari (che dipendono anche dall'efficacia e dalla tattica di battuta), eventuali opzioni, posizioni di partenza (larga-stretta), aiuti e sovraccarichi ed eventuali adattamenti a seconda delle differenti basi giocate dalla squadra avversaria

Qui trovate un video di Marco Mencarelli con alcuni lavori fatti col Club Italia (che in questo caso ospitava alcune universitarie americane):
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