giovedì 1 gennaio 2015

I 10 dirigenti tipici del Volley

Inauguriamo l'anno con un post scherzoso. Dopo più di 30 anni di palestra penso di aver una galleria abbastanza dettagliata e corposa di quella fauna, indispensabile, che popola i palazzetti del volley. Sto ovviamente parlando delle diverse tipologie di dirigenti. Penso che la situazione sia simile anche negli altri sport di squadra, ma la mia visione si limita a quelli incontrati nei parquet dove la palla vola.
1) IL PRECISETTI: In genere si occupa del materiale sportivo e della gestione degli impianti. Ordina tutto quanto secondo logiche arcane (tipo: le gradazioni di colore...) e in maniera inversamente proporzionale alla comodità degli utenti. Il materiale di uso più frequente sarà quindi sepolto sotto quintalate di oggetti inutili, tutti perfettamente conservati e catalogati. Il precisetti conserva mute a maniche lunghe di felpina e triacetato e mutande di spugna fluorescenti risalenti ai ruggenti anni '80, non riuscendo a spiegarsi come mai non vengano più utilizzati nonostante il perfetto stato. Viene colto da scompensi quando le attrezzature vengono spostate da un impianto all'altro e da orchite fulminea alla richiesta di nuovi palloni: i Mikasa bianchi sono ancora integri!
Talvolta si trasforma nella versione PREDICATORE NEL DESERTO tenendo lunghi discorsi pre allenamento sulla necessità di una maggior attenzione e maggior rispetto per il lavoro degli altri: una maglia della muta era stata riposta in borsa piegata male e ciò è intollerabile!
Tiene un'agendina nel quale sono segnate tutte le ricorrenze: compleanni, battesimi, lauree, anniversari di matrimonio, cicli mestruali e, per questa ragione, non salta mai un rinfresco post allenamento

2) IL VULCANICO IPERATTIVO: La versione di Gaucci e Zamparini in un campo di pallavolo. Tiene tantissimo alla propria squadra, ma la sua passione lo fa accendere come uno zolfanello per qualsiasi ragione. Sempre impegnato in mille attività sfoga la propria agitazione su tecnici, giocatrici, pubblico, arbitri, giornalisti, ignari passanti. Sono presenti alcune varianti: la versione professionale svolge durante le partite altre mansioni. Ad esempio (così, a caso...) il telecronista per la tv locale.
Vulcanico: "La decisione dei fischietti appare discutibile". 
Rumore di microfono che si posa. Rumore di passi lungo le scale... 
Vulcanico (in incognito): "C#@!one! C@##o fischi!" 
Rumore di passi
Vulcanico (in versione professionale): "Anche parte del pubblico ha disapprovato questa scelta!"

Poi c'è la variante detta del commentatore. Il vulcanico commentatore, di solito in panchina, commenta ogni azione passando dall'esaltazione alla disperazione in un nanosecondo
Ace fortunoso della sua squadra
"Grande squadra! Play off sicuri! Serie A! Champion's League!"
Stesso tipo di battuta che si infrange sul nastro
"Dio @@#"!"!£$! Com'è possibile? Se non stiamo attenti siamo condannati alla retrocessione!"

Infine c'è il vulcanico indaffarato che durante la partita fa mille cose: organizza la cena post partita, si informa sui risultati dell'U13, chiama il meccanico per il tagliando dei pulmini societari. Il tutto in panchina, munito di cellulare e ad un numero esagerato di decibel

3) IL MAGO DELLE TRATTATIVE: E' un giocatore consumato di poker. Si presenta agli incontri con Società, Atleti e Procuratori con aria bonaria. Si informa distrattamente sulla vita sociale dei propri dirimpettai  e poi estrae i suoi assi. Viene teatralmente colto da sospetti infarti del miocardio ad ogni aumento di prezzo della controparte. In compenso i suoi atleti sono l'emblema della perfezione.
Utilizza tutti i mezzi a sua disposizione e ha grande abilità di improvvisazione.

Mago: "Scusi cameriere. Si ricorda cosa avevo ordinato?"
Cameriere: "Certo signore. Un caffè!"
Mago: "Allora cambio! Un digestivo, grazie! Sa il signore qui di fronte ha detto una cifra che non mi è ancora andata giù!"

Alla fine il Mago delle Trattative riesce a comprare giocatori e a ricevere, inclusi nel pacchetto, benefit insperati come la revisione di tutti i mezzi societari e il diritto allo ius primae noctis su tutte le mogli gnocche dei dirigenti del proprio girone.

4) IL TENNICO: Il Tennico è un dirigente che è passato dall'altro lato della barricata dopo aver giocato per una vita. In realtà si distingue ancora nei campionati amatoriali, nei quali dirige, allena, è il miglior giocatore e main sponsor della propria squadra. Il tennico critica qualsiasi metodologia di lavoro. Rimpiange la preparazione fisica senza palla nella quale impostava un programma di lavoro simile a quello di Gelindo Bordin in preparazione alla Maratona di Seul '88. Con raccapriccio constata la scomparsa di giubbotti zavorrati, gradoni e palla medica a secco e salti pliometrici da 2 metri d'altezza. Non comprende come mai non venga utilizzato il muro a scacchiera per contenere la pipe e durante le partite si esibisce in complicatissimi scout cartacei che fanno impallidire gli algoritmi della Data Project.
Da novello Cicerone è convinto del decadimento di tecnica e gioco pallavolistico e sostiene che la sua squadra di Serie D degli anni '80 avrebbe ancor oggi vita facile contro Giba, Kazyski e Juantorena

5) WIKILEAKS: All'apparenza è inoffensivo. In realtà capta tutti gli umori dello spogliatoio. Sa vita, morte e miracoli sulla vita lavorativa, sentimentale e sessuale di giocatori staff e dirigenti. E trae il suo godimento dallo spifferarle a tutto il globo terracqueo

6) L'ANSIOSO: Vive poco serenamente la vita pallavolistica che, per lui, è una continua battaglia circondata da demoni. Prima delle trasferte è metodico: fa partire la squadra con migliaia di ore di anticipo, per evitare contrattempi. Le slavine sono sempre possibili, anche d'estate. Controlla millemila volte tutto l'equipaggiamento e la borsa dei documenti. Si preoccupa per fatti vitali e non sa se l'arbitro accetterà il Camp3, che in quell'occasione è stato stampato di un bluette non proprio omogeneo. Crede di aver perso qualsiasi cosa, salvo poi ritrovarla al proprio posto. Spezza le trasferte esattamente in due tranche, per una pausa caffè. Anche se il tragitto non supera i 10 Km. Controlla l'alimentazione dei propri atleti e in panchina è un dramma: sul 2-0 e 24-2 sopra potrebbe esserci un inopinato calo di tensione....

7) IL MOTIVATORE: Crede fortemente nel Mental Coaching, indispensabile fin dal Minivolley. Si presenta in palestra come se dovesse tenere un discorso alla convention della Tupperware.
E' esperto di Body Language, PNL e presta attenzione ad ogni dettaglio. Già dal ritiro fa vedere a tutto il team film motivazionali come "Miracle", "Ogni maledetta Domenica" (vogliamo dimenticare "Un ragazzo di Calabria" ?) e sa a memoria tutte le conferenze di Velasco e Dan Peterson (compresi gli spot del Tè Lipton). Prima della partita di U12 fa vedere alla squadra un montaggio con 10 minuti di Haka. Devono essere guerriere! Che poi non sappiano fare il bagher è un dettaglio assolutamente insignificante e secondario....

8) LO SCARAMANTICO: Ripete ossessivamente sempre gli stessi rituali, che hanno portato bene. Continua ad indossare lo stesso maglione di lana, inaugurati a  Novembre anche durante i Play Off promozione in pieno Giugno. Se uno spettatore cambia posto per andare in bagno e la sua squadra subisce un filotto di 2 punti lo richiama subito all'ordine e lo riporta per la collottola al posto precedentemente occupato. Se un gatto nero sembra attraversare la strada in un raggio di 2 Km, fa fermare la corriera sperando che passi qualcun'altro. In caso contrario studia percorsi alternativi anche se l'impianto sportivo è a 50 metri. Compie ampi gesti apotropaici in caso di visione di personaggi ritenuti particolarmente dannosi

9) LO YIN E LO YANG: Sono i due diversi tipi di dirigenti presenti in panchina. Il primo presenta un aplomb inglese. Sempre seduto composto, con la gamba accavallata guarda con distacco lo svolgersi della partita. Possono succedere anche tumulti di piazza, ma lui rimane impassibile e corretto, guardandosi attorno stupito con una vaga aria da Mister Bean. Al termine della contesa dopo essere andato cortesemente a salutare gli avversari espolode di gioia in maniera inconsulta, fa gli aeroplanini peggio di Montella, si rotola al suolo e, in caso di vittoria importante, aggiunge un'altra tacca alla sua collezione. Lo Yang, al contrario, è chiassoso. Fomenta il pubblico, parla con la panchina avversaria, fa gesti dell'occhiale agli arbitri, organizza la torcida. Se c'è lui tutti i panchinari agitano gli asciugamani come le panchine dell' NBA. Dopo ogni match prende due giorni di ferie per recuperare le forze

10) I PIU' AMATI DAGLI ITALIANI: Sono precisi, supportano lo staff, ascoltano allenatori e atleti, organizzano perfettamente attività e trasferte. Sono una spalla per i momenti di sconforto, ma anche un valido aiuto per fare gruppo. Esistono? Esistono, esistono.... Fortunatamente.

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